Giornata della Memoria

Published on 18 January 2020 • CulturaPiazza 1275, 14015 San Damiano d'Asti AT, Italia

San Damiano d'Asti,

Foro Boario

lunedì 27 gennaio ore 21

Giornata della Memoria

Guido suonava il violino

testo e regia di Patrizia Camatel

con Elena Formantici

liberamente tratto dal racconto “Un violino” di Nicoletta Fasano

casa degli alfieri / ARTEPO (ARchivio TEatralità POpolare)

 

in collaborazione con ISRAT - Istituto per La Storia della Resistenza della Provincia Di Asti

 

Un monologo teatrale tutto al femminile che si dipana come un racconto giallo e assume le misteriose atmosfere di un thriller a carattere storico.

Un vecchio violino entra prepotentemente nella quotidianità di una donna, ricercatrice di professione, costringendola ad abbandonare il suo rassicurante, scientifico metodo di indagine e chiedendole di dedicarsi, anima e cuore, alla ricostruzione di una storia da salvare dall’oblio.

Quel violino uscito dalla polvere di una cantina pare dotato di volontà propria: stride, geme, chiama con veemenza e ottiene ascolto. E racconta la vicenda di una famiglia ebrea sfollata ad Asti al tempo delle leggi razziali e della guerra, con gli immancabili risvolti di sradicamento, discriminazione, deportazione.

Attraverso un sofferto percorso di ricerca, specialmente dentro se stessa, la ricercatrice comprenderà che restituire il nome al proprietario del violino è affermare la sua esistenza: un atto di resistenza contro il sistema concentrazionario nazifascista, progettato per annientare, spersonalizzare.

Chi sono i “sommersi”, chi i “salvati”, allora come oggi? Chi i complici? Quali i giusti? Dove si colloca la protagonista stessa, nel suo mettersi in gioco – donna ed essere umano prima ancora che investigatrice –  per svelare la verità intorno a questa vicenda?

Il nodo centrale del lavoro teatrale non è tanto l’Olocausto, ma ciò che l’ha preceduto: la vita delle singole persone, con le loro gioie, miserie, speranze, scelte, legami.

Un monito attualissimo a non lasciar indietro nessuno, a farsi carico degli altri: perché se si ha il coraggio di guardare negli occhi l’altro, chiamandolo per nome, forse sarà possibile evitare che in altri tempi, in altri luoghi, si permetta che uomini, donne e bambini “anonimi” soffrano e muoiano nell’indifferenza generale.

A seguire incontro con il pubblico con Nicoletta Fasano - ISRAT  e gli artisti.

Ingresso gratuito.

 

Locandina

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